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Nulla dies sine linea

Nulla die sine linea è una ricerca che continua il concetto sviluppato nella mostra Diari, (marzo 2009) e nella mostra White, (maggio 2010).

Nella mostra Diari tra le opere, ho esposto un lavoro dal titolo Cette phrase devient la règle du materiel. Si vuos l'utilisez, vous pouvez rejeter toutes souffrances ed difficultés, ricamo in lana di segni zen, in due toni differenti di bianco.

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Nella mostra White, (maggio 2010) ho esposto una serie di ricami bianco su bianco intitolati Mi dispiace, Perdonami, Grazie, Ti amo.

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Dlla riflessione su questi lavori da Lorella Giudici: "Non più tormento, angoscia e rabbia, ma attesa, concentrazione e desiderio di pace. Un appagamento che si trova solo alla radice dell'uomo, dentro le sinapsi di un sistema che cerca di rendersi immune, di fortificare i propri tracciati, troppo sottili e labili, con una trama di vividi punti bianchi e forti. Perché, come dice Chagall, tutto il nostro mondo interiore è realtà, esso è forse più reale del mondo visibile. Se si definisce fantasia o favola tutto ciò che appare illogico, si dimostra soltanto di non aver capito la natura".

La riflessione di Lorella Giudici mi ha indirizzato a trarre le seguenti direttive di lavoro:

1. il nuovo progetto sceglie di riassumere le frasi Mi dispiace, Perdonami, Grazie, nel solo TI AMO perché questa frase è tutto ciò che serve;

2. il nuovo progetto sceglie di ampliare la scelta delle scritte e dei materiali, considerando l'ago, il filo ed il canovaccio da ricamo solo un punto di partenza, e di utilizzare altri materiali e superfici diverse sui quali scrivere o incidere quella che vuole diventare una cifra d'artista. Mi propongo di utilizzare tutti i materiali esistenti sui quali è possibile scrivere, e sperimentarne di nuovi, come, per esempio, l'acqua.

Da queste nuove direttive di lavoro nasce l'opera per una mostra collettiva, curata da Francesco Santaniello, il cui vincolo era intervenire su una banconota da un dollaro.

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3. desidero tornare al colore, utilizzando però solo i primari e le tonalità metalliche. I primari, perché sento l'esigenza di semplificare, di riassumere, di arrivare alla radice, all'anima del colore: i colori primari non sono ottenibili dalla mescolanza di altri colori della gamma cromatica dello spettro solare, anche se sono sempre stata affascinata dalla possibilità di vedere quelli che durante i miei studi in accademia definii i colori nuovi, cioè colori non esistenti nella nostra realtà cromatica, al di fuori dallo spettro che i nostri occhi possono vedere. Il metallo è un materiale che riflette la luce conferendole una particolare tonalità, e, a mio avviso, è affascinante la storia dell'estrazione dei metalli da parte dell'uomo preistorico. Un'altra caratteristica essenziale del metallo è la sua struttura regolare, basata sulla ripetizione di una cella elementare, cubica o esagonale.

4. del progetto dei ricami bianco su bianco conservo la ripetizione. Lo scrivere la stessa frase per un numero indefinito di volte vuole diventare un mantra, riservato a me e a chi osserva il lavoro. Una preghiera, una potente e breve formula sonora e spirituale che ha la capacità di trasformare la coscienza.


La ricerca Nulla dies sine linea riguarda anche il progetto Mamma. Nel 2016 ricorrerà il centenario della nascita della madre di un noto collezionista novarese, che, per commemorarla, realizzerà una mostra itinerante ed un catalogo. La madre del collezionista è vissuta 94 anni, e 94 saranno gli artisti invitati ad interagire con la propria ricerca, con la propria tavolozza sull'immagine fotografica fornita.
Ho scelto di applicare a questo progetto la mia tematica contenuta in Nulla dies sine linea.

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