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La ricerca (2008)

La ricerca è indispensabile, prima e durante la preparazione delle mie opere. E' difficile spiegarne la genesi.

Esempio. Vedo un'immagine di obeso. Mi colpisce. Guardandomi in giro, vedo molte persone obese. Guardando la televisione, scopro che esistono particolari categorie di persone, i feeder, che spingono altre persone a mangiare a dismisura fino a rimanere prigioniere del loro corpo, fino a non poter più uscire di casa. Registro ciò che dice la tele, sbobino. Rifletto sul disfacimento di quella carne. Su Internet ed in biblioteca mi documento sui vari disturbi alimentari. Vedo film. Parlando con amici, scopro che esistono popolazioni che vivono ancor oggi allo stato primitivo che ingrassano le donne per farle sposare. Cerco miti. Disegno figure di obesi scegliendo la tecnica che mi pare più opportuna. Ma avrei anche potuto mettere un annuncio sul giornale e chiedere a persone obese se si facevano fotografare. Però in quel momento so che è indispensabile il disegno. Se non riesco a rendere esattamente ciò che voglio ripeto, chiedo consigli. Penso a come rendere quel concetto di disfacimento che ho dentro. A come esporre i disegni. Ricordo contenitori di affettato al supermercato. Chiedo. Li ritrovo. Penso di mettere di disegni dentro i contenitori e i contenitori dentro un pezzo di carne in modo che le persone se vogliono guardare i disegni devono mettere le mani dentro il pezzo di carne flaccida che fino a poco tempo prima apparteneva ad un animale vivo...

Scrivo molto, e ogni pezzetto della mia ricerca diventa parte integrante dell'opera. E' come se fin dall'inizio avessi dentro di me il risultato, ma non lo sapessi, e lo dovessi comunque cercare e giustificare, soprattutto con me stessa.