Mostre personali 2016
Ottobre 2016
Bellinzago Novarese (Novara), Mulino Vecchio. Diario. A cura di Emiliana Mongiat. Catalogo.
Un Diario come raccolta quotidiana di frammenti di vita, di pensieri, di immagini che per Eliana Frontini sono diventati occasione per continuare a seguire, modificandolo, il proprio percorso di ricerca artistica.
Le opere esposte in questa occasione, che si riferiscono quasi esclusivamente alla sua ultima produzione, segnalano infatti quel cambiamento profondo verificatosi negli ultimi anni nell’artista novarese. Ora sono il Vero e la Realtà del quotidiano gli elementi centrali della sua ricerca, entrati così in profondità da sostituirsi alle indagini e alle riflessioni mentali che avevano caratterizzato i suoi precedenti interventi -installazioni e performance- (Ho le stelle ma mi manca il cielo, 2004; Eliana Frontini Next Collection, 2005; A memoria nostra, 2008; Nuntius Dei, È adesso del 2009; Il niente risplende come se fosse oro, 2012; Umaterma para esquecier, 2012) qui ricordati da qualche esemplificazione.
Il Diario di questa artista, perciò, si è andato arricchendo di nuove proposte visive, nate da riflessioni su eventi e incontri del vissuto quotidiano, annotazioni semplici e concreteora suggerite da un colore, ora da una forma o da un oggetto (Girasole, Palloncini, Rosa, Duplo, Il Limone, Aqua), rivisitate in chiave new pop e trascritte con i colori tersi della pittura ad olio. Eliana Frontini affianca, però, a queste immagini concrete e solari altre composizioni, che fanno riferimento all’area più nascosta e intima del quotidiano, a quel rapporto che nel corso dei secoli l’uomo ha intessuto con il sacro e che rivela la continuità concettuale del suo percorso di ricerca. Anche in questo caso l’elemento visivo che l’artista ha preso in considerazione è quello più diretto e popolare: il ‘santino’, immagine che nasconde sacralità, culto, devozione, magia. I suoi sono ‘santini’ che vivono in un universo fatto di segni colorati, cuoricini, stelline, appiccichini con animaletti e personaggi dei cartoni animati, ironici e ricchi di riferimenti agli eventi contemporanei, simboli di un’umanità che nonostante la sicurezza offerta dalla scienza, cerca risposte alle angosce personali nelle immagini immutabili della sacralità della tradizione.