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Novara magica: un capitolo d'assaggio

Una cantina da mille e una notte

 

Uscite dalla stazione ferroviaria, guardate e destra e a sinistra, noterete due palazzi porticati, praticamente uguali. Nelle intenzioni dell’Antonelli, i due palazzi gemelli avrebbero dovuto essere l’inizio dell’enorme porticato che sarebbe stato ubicato dalla stazione al Duomo.

Quello di destra era Casa Porazzi, nota in Italia ed all’estero per ospitare, dal 1880 al 1908, quella che ai giorni nostri si potrebbe definire un’enoteca con degustazione. Ma che enoteca! Erano centinaia di migliaia le bottiglie esposte in modo artistico e scenografico. Il locale riceveva centinaia di visitatori dall’Italia ed anche dall’estero, attirati dall’immensa varietà di vini e dalla personalità del suo proprietario, che si distingueva per la sua eccentricità. Basti ricordare il giardino della casa, all’epoca reputato il più bello di Novara (ora è occupato dal palazzo dell’IMPS), dal quale il Porazzi si alzava in una mongolfiera sorvolando la città.

 

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Gli undici volumi dei registri dove gli ospiti che visitavano la cantina ponevano la propria firma e le proprie impressioni sono consultabili presso l’Archivio di Stato, fondo musei. Si possono trovare gli autografi, con frasi, sonetti, di Giosuè Carducci, Edmondo De Amicis, Gabriele d’Annunzio, Achille Ratti, futuro papa Pio XI, diversi tra i reali di Casa Savoia e molti altri.

Qui sotto, la copertina del secondo album, le firme degli operai nell’occasione dell’apertura della tratta ferroviaria Novara-Galliate il 16 gennaio 1883, ed una curiosa… scritta coi piedi.

 

  

Leggiamo sul Corriere di Novara del 29 ottobre 1903:

“L’industre e laborioso Cameri, orgoglioso di aver dato i natali al cav. G.B. Porazzi, con nobile e gentilissimo pensiero volle domenica scorsa tributare a lui speciali onoranze per la sua recente nomina a cavaliere del lavoro. Costituitosi un apposito comitato, dispose ogni cosa per modo che le onoranze progettate al benemerito conterrazzano corrispondessero alla nobiltà dell’intento (…). I commensali erano oltre 200, tutti animati dal sentimento di farsela bene, solennizzando così con maggiore effusione la lieta ricorrenza.

Reca al Porazzi il saluto del Consiglio Comunale di Novara e di tutti i novaresi che seguono con vivo interesse le fasi della vita operosa del benemerito concittadino. Del carattere bonario, filosofico e diplomatico del Porazzi, l’oratore ne fa una gentile e poetica pittura e si sofferma a lungo sui fasti della sua vita tutta dedicata al lavoro, all’amore per la sua famiglia”.