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Articoli / Critica dell'arte


In questa sezione è possibile leggere una scelta di critiche e presentazioni di cataloghi di artisti scritti da Eliana Frontini. Gli artisti che desiderano una recensione o la curatela di una mostra possono contattare direttamente l'autrice. Si ricorda che quanto scritto è già stato pubblicato, si prega quindi, qualora si desideri riprendere l'articolo, di contattare Eliana Frontini.

 

1. Sabrina Albiati

Albiati ha dedicato questa serie di opere a due grandi attrici, quasi architipi di femminilità nell'immaginario italiano degli ultimi 50 anni, benché in maniera molto diversa, Sofia Loren e Anna Magnani, che ritrae scegliendo una realizzazione quasi fotografica e utilizzando un bianco nero di grande impatto visivo.
Continuatrice della grande cultura figurativa europea, che ha dato il meglio di sé a Parigi nei primi due decenni del secolo scorso, la Albiati ha saputo conservare la sua solidità toscana, che la accompagna da una composizione all'altra, dove la linea diviene predominante. E' importante quel che emerge soprattutto dal disegno dell'immagine femminle, dove l'evento narrativo si attua in un processo di semplificazione, quasi di spiritualizzazione, attraverso poche, ma ricche campiture pittoriche, dove l'armonia nasce dalla forma e dall'intensità della luce. Più che di espressioni riassuntive, si tratta di momenti espressivi fuggevoli, quasi un inventario mimico che va arricchendosi a poco a poco in un progetto di completezza. Tele piacevoli, soffici come velluti, composte da pennellate forti che, attraverso l'analisi del ritratto delle due grandi attrici, riescono a trasfondere nello spettatore una vena inesausta d'idillio e di poesia che fa sognare coloro che chiedono ancora all'arte un po' di gentilezza, una via di fuga verso un mondo innocente, come avveniva nelle opere dei grandi pittori del passato. La pittura di Sabrina Albiati, con l'ausilio delle campiture piatte, quasi grafiche, supera il concetto di quadro e permette di andare verso spazi e tempi senza limiti, viaggiando nel passato cinematografico con grande respiro. E' pittura lirica e fluente, rapida ed incisiva nel segno che vola a fermare un'emozione. Nei suoi quadri troviamo suggestione e qualità, esistenza e vitalità, che allargano il tema del ritratto: oramai la cronaca è diventata storia, e la lezione dell'Albiati è la narrazione di una straordinaria ed irripetibile trasformazione.

 

Testo critico per Qual piuma al vento..., collettiva presso la Torre Comunale di Vitorchiano, Viterbo, 2008

 

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