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Liviano Papa

 

Sorprendente e inattesa è la bella ricerca, rivolta tutta al concettuale, che da anni Eliana Frontini conduce, in quella fascia d'arte del contemporaneo, occupando un posto di assoluto rilievo nel panorama della giovane arte.

Artista eclettica e versatile, sa interrogarsi sulle questioni del mondo e della vita in modo spettacolare, intimo, riservato, mettendo in luce con estrema eleganza e purezza quel mondo sognante dell'Essere Vivente che si rigenera in perpetuo su questa Terra, traendo la linfa dal più profondo del suo Io.

La cultura novarese, nel suo percorso, ha donato maestri di riconosciuta fama, come Felice Casorati, Luigi Parzini, Angelo Bozzola, Sergio Bonfantini, la scuola di design ideata da Nino di Salvatore, Corrado Bonomi, solo per citare qualche nome; in questo alveo di rinnovamento e di continuità si inserisce Eliana Frontini, che ha sapientemente indagato e scovato nei meandri dell'arte dei padri fondatori quella curiosità di scrutare oltre l'ignoto, visivo e dell'invisibile, per esaltare un pensiero che è insito nell'uomo, e Marcel Duchamp, caposaldo di questa ricerca, annovera tra i suoi discepoli la Nostra, per enunciare-denunciare una conoscenzanonconoscenza del genere umano.

La ricerca, dipanandosi nella piena e totale incondizionata concettualità espressiva dell'arte contemporanea, la trasforma in vera sacerdotessa della pittura, perché interagisce con l'aspetto visivo e formale del manufatto creativo, l'aspettanza, molta, che dedica alla Sua interiorità nel fare interagire la conoscenza del Suo pensiero con la spettatore, a cui è demandata la Sua istanza pittorica è un labirinto fecondo di comunicabilità.

Eliana Frontini è sorprendentemente attuale, dentro e con la contemporaneità del pensiero creativo a cui l'uomo si affida, poiché è all'artista che l'Onnipotente concede la mediazione tra l'universalità del pensiero umano e l'appartenenza al creato. I suoi mezzi di lavoro e di comunicazione sono molteplici; come le immagini fotografiche che rielabora impreziosendole con lamine d'oro, manipola la tradizione inserendovi degli oggetti banali di uso comune, e tali riconoscibili ad un'ampia fascia di pubblico non addentro alla filosofia del pensiero creativo ed alla sua esistenza, la pittura a cui dona la sua interiorità con la piena padronanza del mezzo espressivo, i video, opera unica ed interattiva a cui in piena sintonia si offre a questo mezzo tecnologico e contemporaneo per un racconto completo e liberatorio del suo pensare ed agire, la performance, alla quale azione di lavoro dona completamente se stessa in corpo e anima.

Sorprendentemente fantastica ed esplosiva, entra nello spirito e nel mondo Fluxus, liberandosi, totalmente, di ogni pregiudizio e preconcetto, formulato in arte. Un'artista che sa interagire con il proprio corpo, con la propria mente, pur rimanendo legata alla tradizione dell'uomo che da Cimabue a Giotto, Michelangelo e Leonardo in un lungo, proficuo percorso, arriva al nostro tempo, di cui la giovane novarese ha assimilato l'origine dell'arte di esistere, cibandosi e nutrendosi in quell'alveo di umana conoscenza, nell'esplorare percorsi nuovi per un appagamento che è incommensurabile: umano, divino e universale.

 

Liviano Papa, giugno 2012