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Francesco Santaniello

Un'atmosfera di elegiaca mestizia pervade le immagini composte da Eliana Frontini, vedendo le quali non posso non pensare a quella corrispondenza d'amorosi sensi – di foscoliana memoria – che lega ognuno di noi a coloro che abbiamo amato e che sono passati a miglior vita. Con il suo filo, metaforicamente composti dall'intreccio di memoria, nostalgia e affetto Eliana cerca di ricucire le lacerazioni causate dal distacco tra chi resta e chi muore. Il suo filo allude a quello che scorre tra le mani delle Parche ed è un filo metafisico, che avvolge immagini e simulacri, capace di legare alla realtà contingente il mistero dell'aldilà. La vita implica la morte, non può essere altrimenti, ma, come sostenuto da Hermann Hesse:

 

(...) Forse il momento stesso della morte

ci farà andare incontro a nuovi spazi:

della vita il richiamo non ha fine...

Su, cuore mio, congedati e guarisci (...)

 

Francesco Santaniello, 2013