Cinzia Minuti Innocenti
Fotografie ad alto contenuto simbolico sono alla base della creazione artistica di Eliana Frontini, che intende apporre in questo senso una riflessione profonda, analizzata partendo dagli stessi materiali impiegati per le opere.
Questi angeli, fotografati in chiese e cimiteri, sono stati cuciti con un filo da sutura su tele vecchie che a loro volta facevano parte di antichi corredi di donne un tempo giovani, la cui bellezza ormai svanita, perdura in queste testimonianza materiali, portatrici di dolci ricordi.
La donna, o meglio la vecchiaia è già in questo senso evocata dalla struttura stessa dell'opera e a questo concetto si lega strettamente la pratica del cucire, che richiama di nuovo l'universo femminile. La Frontini quindi, già nella scelta degli elementi costruttori dell'opera d'arte, investe la materia del messaggio, che vuol essere quello di denunciare non tanto la violenza fisica, quanto quella psicologica.
Cinzia Minuti Innocenti, 2008
Sarebbe riduttivo definire Eliana Frontini una fotografa, ma piuttosto un'artefice del nostro tempo.
Il tempo e con esso la memoria costituiscono le basi di partenza della creazione artistica. La creazione non rimane bloccata nello scatto, ma viene nuovamente plasmata dalle mani dell'artista attraverso incisioni, incursioni di materiali, che permettono un nuovo scorrere del tempo ed un'incursione del passato nel presente mutevole dell'opera.
In Signore ascolta, padre perdona, al di là del messaggio esplicito di salvazione dell'uomo, le incisioni che la Frontini ha apportato sulla fotografia permettono all'opera di staccarsi dalla sua staticità ed entrare a far parte della caducità della vita, creando un ponte con l'infinito ed il trascendente.
Cinzia Minuti Innocenti, 2008